domenica 29 maggio 2011

Sicilia mon amour, area archeologica chiusa per lavori: che delusione!

Animata dallo spirito del voler scoprire per filo e per segno le meraviglie della terra che mi circonda, un giorno mi prefissi come meta l'area archeologica di Thapsos: a pochissimi chilometri dal paese di Priolo Gargallo, equidistante dal Comune di Melilli, posto su Penisola Magnisi, facilmente raggiungibile da Siracusa (uscendo verso nord).
Sinceramente, quando scrivo "facilmente raggiungibile" mi riferisco alla Penisola Magnisi, non all'insediamento: quello per trovarlo ci vuole davvero un aiuto divino!!!

Ma io che non demordo mai, a costo di consumare un pieno di benzina avendo percorso non più di 10 chilometri in linea d'aria da casa mia, ma avendone fatti almeno 8000 nel disperato tentativo di indovinare, tra le stradine di campagna, quale dovesse essere quella giusta, visto che i cartelli marroni con le indicazioni turistiche ad un certo punto (nel momento cruciale!) venivano meno, dopo aver rotto le scatole a mezza umanità (il 99% della quale mi guardava allibita alla mia richiesta di indicazioni dicendo "Thap... che??? Insediamento... cosa???" sballottandomi per tentativi da una parte all'altra), l'ho trovato!!!

Ero eccitatissima: insomma un insediamento risalente all'epoca del Bronzo (X-XI secolo a.C.), all'aperto, contenente ancora resti di abitati preistorici, per una lunghezza di un chilometro e una larghezza di duecento metri, composto da capanne circolari, semicircolari, quadrangolari e rettangolari, all'interno del quale sono state localizzate anche una probabile strada e una fortificazione, un sito oggetto di scavi sin dall'Ottocento non ancora conclusisi, contente una necropoli con tombe a grotticella... ve lo immaginate?!?!

E io, dopo lungo e lungo cercare, l'ho trovato, l'ho trovato, l'ho trovato... l'ho trovato CHIUSO... per lavori di restauro.
Bella la cancellata e il cartello di lavori (!!!): uguale preciso a quello attaccato alla cancellata che racchiude i resti della città greca di Megera Hyblaea, presenti a metà strada tra Augusta e Priolo e trovati da me, novella figlia di Fantozzi, con altrettanta difficoltà, essendo la situazione analoga alla precedente: sito allocato tra stradine di campagna in riva al mare con cartelli segnaletici che scompaiono nei punti cruciali!
E trovato, anch'esso chiuso, per lo stesso motivo e senza alcuna indicazione su quando potrebbe darsi che questi lavori finiscano.

A lavoro mi hanno detto che se ci tenevo tanto ad andarci (cosa che per molti era inspiegabile... ma peggio per loro!!!) avremmo potuto "simulare" un sopralluogo e mi avrebbero mostrato la zona, magari portandomici pure in motovedetta... ma sinceramente mi aspettavo un sito molto attrezzato per i visitatori, non un "entriamo con la forza"!!!

Quindi ci ho rinunciato, ma penso che debba valere davvero la pena visitare quest'area archeologica quando sarà riaperta al pubblico: essa è testimonianza della Thapsos di cui parlano Tucidide, Virgilio, Ovidio e Stefano di Bisanzio, in un periodo databile intorno al XV secolo a.C.

Curioso è il fatto che in quest'area si possono visitare anche i resti di una batteria contraerei della Seconda Guerra Mondiale.



FOTO 1: il cartello di lavori in corso sulla cancellata che racchiude l'area
FOTO 2: "spiando" dal cancello l'area archeologica di Thapsos
PER ALTRE FOTO cliccare qui (apre il sito www.trivago.it)

martedì 20 aprile 2010

Sicilia mon amour, hotel ad Augusta (parte 6)

I PREZZI
Se finora ho parlato in maniera quasi del tutto equilibrata di pro e contro di questo albergo, ora parlerò di quello che fa precipitare negativamente la mia valutazione dello stesso, ossia i prezzi del soggiorno.

In bassa stagione (dall'1 gennaio al 20 giugno e dal 20 agosto al 30 dicembre) i prezzi sono:
• singola: 60 euro;
• singola con trattamento di mezza pensione: 75 euro;
• singola con trattamento di pensione completa: 90 euro;
• doppia: 80 euro;
• doppia con trattamento di mezza pensione: 55 euro a persona (quindi 110 euro in due);
• doppia con trattamento di pensione completa: 70 euro a persona (quindi 140 euro in due).

In alta stagione (dal 21 luglio al 19 agosto e il 31 dicembre) i prezzi sono:
• singola: 75 euro;
• singola con trattamento di mezza pensione: 90 euro;
• singola con trattamento di pensione completa: 105 euro;
• doppia: 100 euro;
• doppia con trattamento di mezza pensione: 65 euro a persona (quindi 130 euro in due);
• doppia con trattamento di pensione completa: 80 euro a persona (quindi 160 euro in due).

Sinceramente, avendoci vissuto, posso testimoniare che non ha alcun senso ad Augusta parlare di alta e bassa stagione: sebbene pubblicizzata sul sito come distante soltanto 30 chilometri da Catania e 25 chilometri da Siracusa, la cittadina è collegata in maniera discreta solo a Siracusa e solo fino a questa città, mentre i 30 chilometri verso Catania, a causa della pessima strada e dell'intensissimo traffico, richiedono un'ora di automobile circa.
Le mete turistiche, quindi, a parte queste due città, sono molto distanti: le zone più a sud di Siracusa (tutto il litorale mediterraneo, Noto, Ragusa, Modica, Vendicari eccetera) richiedono più di un'ora e mezza - due ore per essere raggiunte a causa delle stradine di collegamento pessime e altrettanto richiede il raggiungimento delle zone dell'Etna e di Taormina a causa dell'imbocco dell'autostrada sempre molto affollato e su cui spesso si procede a passo d'uomo.
Quindi, come consigliavo a tutti i miei amici che volevano venire in Sicilia per turismo, Augusta non è affatto il posto ideale dove alloggiare: dal punto di vista del mare è scarsissima a causa dell'inquinamento (addirittura al Lido del Circolo Ufficiali c'è il divieto di balneazione!!!), dal punto di vista turistico è in una posizione davvero poco favorevole.

La stragrande maggioranza di persone che alloggiano ad Augusta lo fa o perché ha parenti in paese (e, quindi, ovviamente, non va in albergo!) o perché ci va per lavorare per alcuni giorni nel polo petrolchimico e allora, a mio avviso, non ha davvero senso usare delle tariffe che sono in uso soltanto nelle città d'arte.

E' vero che la Sicilia è diventata carissima dal punto di vista del turismo, ma è anche vero che, se posso tollerare di pagare 100 euro per un tre stelle sull'isola di Ortigia, pieno centro storico di Siracusa, città d'arte dalla tradizione millenaria, non posso davvero accettare di spendere 60 euro per una singola ad Augusta per di più molto messa male dal punto di vista delle rifiniture e dei servizi, quando a Roma (e dico ROMA!!!) ne ho pagati 50 in un albergo davvero carinissimo in cui i servizi eccellevano.

Quella di Villa dei Cesari è davvero una combinazione qualità/prezzo troppo sfavorevole, che mi sento vivamente di consigliare di evitare questo albergo a chiunque voglia alloggiare in zona.

ULTERIORI INFORMAZIONI
Il sito dell'albergo è raggiungibile mediante l'indirizzo http://www.augustaonline.it/hotel_cesari.html.

I riferimenti telefonici sono: telefono 0931983311, fax 0931983090.
L'email è info@hotelvilladeicesari.com.

Non ho fatto foto dell'albergo (l'ho già detto: non l'ho vissuto da turista, quindi non avevo con me la fotocamera!!!), se volete guardarne, ce ne sono sul sito... ma consideratele molto artisticamente abbellite.

fine

domenica 18 aprile 2010

Sicilia mon amour, hotel ad Augusta (parte 5)

IL RISTORANTE
Come ho già precedentemente scritto il ristorante dell'albergo, posto al piano terra della struttura, essendo molto ampio, è aperto anche al pubblico soprattutto nel fine settimana o per particolari occasioni come cerimonie e banchetti (ad esempio una volta, in periodo natalizio, presi parte ad una tombolata organizzata a scopi benefici da una famiglia di miei amici).

Al fine settimana è presente anche il pizzaiolo, in settimana invece la cena è sempre garantita, il pranzo soltanto se c'è un numero non troppo basso di partecipanti che ne fanno richiesta (una volta io ero a lavoro e mio padre chiese di pranzare da loro, la proprietaria gli rispose che avrebbe cucinato qualcosa a volo per suo marito e che, se voleva, mio padre poteva accontentarsi di quello... beh, tristissimo e davvero poco professionale: mio padre stava pagando per un servizio che era a disposizione dei clienti a richiesta... avrebbero dovuto preparare anche soltanto per lui, visto che l'aveva richiesto!).

La colazione, compresa nel prezzo, viene servita in un ambiente separato.

Nella zona pranzo-cena c'è una piccola costruzione in paglia a mo' di tetto di capanna, sotto la quale c'è un tavolo ricco di antipasti a buffet, tipici della cucina siciliana e non solo (anche se è tutta roba sott'olio e lasciata scoperta per l'intera giornata... quindi sul livello di igiene e sulla freschezza di questi alimenti non me la sentirei di garantire per nulla al mondo!!!).

Oltre alla zona in cui il pizzaiolo inforna le pizze, tutto il resto è occupato da numerosi tavoli, separati in più zone da dei paravento di legno.

Il servizio ai tavoli è discreto se garantito dalla signora proprietaria, un po' meno in fase di ordinazione se fornito dal cameriere ultra novantenne (vabbe' esagero!!!) e super-rinco...!!!
In ogni caso il servizio è molto rapido ed efficiente.

Tipico di questo ristorante è il fatto che siano esposti, su tutti i paraventi che separano i tavoli oltre che sulle pareti, numerosissimi quadri su tela di un artista sudamericano (penso cubano, visti i temi!) in vendita: io che adoro i colori ne ho comprati due grandi per me (arghhhhh... 70 euro l'uno... spero che l'artista diventi famoso!!!!) e alcuni piccoli per i miei genitori.
L'effetto è molto colorato, multietnico e particolarmente bello.

Sul sito dell'albergo si parla di disponibilità a cenare nei periodi di bel tempo che vanno da aprile a settembre in un ristorante all'aperto sul prato inglese del giardino dell'albergo... io non l'ho mai visto fare, in verità, e, come ho già detto, ho frequentato l'albergo quasi una volta al mese per due anni perché ci alloggiava mio padre.


LA SPIAGGIA
A cinquecento metri dall'albergo c'è il complesso Baia dei Cesari, ossia una spiaggetta privata sul mar Ionio cui si può accedere mediante la carta clienti.

Vi si trovano due piscine, vasche idromassaggio e campo da tennis sulla cui efficienza non so però testimoniare, non avendo mai vissuto l'albergo da turista.
Penso che addirittura non ci sia l'accesso al mare, visto che la zona è con scogliera molto impervia.

Sempre nello stesso luogo durante la bella stagione viene organizzata una sorta di discoteca all'aperto (quella si che l'ho provata ed è davvero carina!), oltre che a serate folkloristiche a tema.

fine della quinta puntata: questo post è troppo lungo, lo continuo appena posso!

giovedì 15 aprile 2010

Sicilia mon amour, hotel ad Augusta (parte 4)

L'ALBERGO
Cercando qua e là non si riescono a rinvenire informazioni uniformi su questo albergo: la mia Guida Touring (edizione 1999, ristampa 2003) lo definisce un due stelle; i proprietari parlavano con mio padre del loro essere un quattro stelle (anche se sulle loro saponette c'era il logo con tre stelline!); cercando su internet il loro sito ufficiale (http://www.hotelvilladeicesari.com/) parla di un tre stelle.

Come ho già detto, l'albergo si trova (sin dal 1974) in località Monte Tauro, quindi offre un'ineguagliabile vista del porto di Augusta.
Beh, insomma non è che ci sia tutto 'sto romanticismo, visto che è una zona ad altissima densità industriale... comunque lo spettacolo della cittadina vista dall'alto è davvero carino e, anche se non si alloggia all'albergo in questione, consiglio, se siete in luogo, di andare a dare una sbirciatina proprio dal loro spiazzo per il parcheggio automobili!

La struttura è dotata di 24 stanze disposte sui due piani superiori della struttura a tre piani, raggiungibili mediante ascensore interno.

L'aspetto delle camere è molto gradevole: lo spazio a disposizione è considerevole, il letto sistemato in posizione centrale, circondato dai comodini e dalle abajuour di buon gusto, su un piccolo mobile-frigo è sistemata la televisione (satellitare), un armadio (nel quale si trovano coperte e cuscini disponibili all'evenienza), un appendiabiti a muro, uno scrittoio con sedia, uno specchio a muro e una bella tenda completano il discreto arredo della stanza.
Il tetto a spiovente e rivestito in legno offre un'immagine stile baita, molto calda e confortevole.

Il bagno è grande e ben arredato: lavello ampio e con grande piano d'appoggio, specchio a muro molto grande e ben fornito di illuminazione, bidet, water e box doccia tutto di recente installazione fanno sì che sia apprezzabile anche l'aspetto sanitario del bagno, spesso trascurato dagli alberghi.
Nel bagno sono presenti il phon a muro e un secondo telefono, oltre a quello presente in camera.

Peccato però che, come in ogni abitazione ad Augusta, l'umidità abbia notevolmente intaccato la bellezza iniziale: le prese nel muro in alcuni casi tengono molto poco, molte parti dei muri sono gonfie di umido e addirittura gli stipiti della porta di ingresso alla mia stanza tenevano molto poco in quanto gonfi di umidità, rendendo poco agevole la chiusura della porta dal di fuori.

La pulizia delle camere è notevole e le stesse vengono riordinate quotidianamente.

Per quanto riguarda la biancheria del bagno, ulteriore neo: se non palesissimamente utilizzata viene lasciata e non cambiata. E' successo a mio padre con un accappatoio, utilizzato ma non gettato per terra, bensì ordinatamente riappeso all'appendiabiti a muro del bagno: se l'è ritrovato, umido, il giorno dopo.
Quindi consiglio: gettare a terra la biancheria da bagno che si vuole venga sostituita!

Come la maggior parte degli appartamenti di Augusta anche questo albergo non è dotato di termosifoni, ma i riscaldamenti sono ottenuti dal climatizzatore (quindi scordatevi di asciugare la biancheria sul termosifone durante la notte, come faccio io spesso con le calze!!!), di cui ogni camera è dotata.
Dotata ovviamente non vuol dire che il condizionatore sia funzionante: il mio, ad esempio, non lo era!

Nella camera sono disponibili anche cassette di sicurezza.

fine della quarta puntata: questo post è troppo lungo, lo continuo appena posso!

mercoledì 14 aprile 2010

Sicilia mon amour, hotel ad Augusta (parte 3)

L'UTILIZZO
Alla fine ci riuscimmo, con una gran botta di c..., a trovare una casa ad affitto carinissima in cui io potessi vivere in maniera tranquilla e serena da sola: una casa che, ad Augusta, era più rara di una mosca bianca, essendo idonea a viverci da single e non con famiglie di minimo 4-5 persone, come la maggior parte delle case che le agenzia immobiliari mi avevano proposto al mio arrivo.
E fu così che i miei tornarono in Puglia sereni e contenti, a missione "figlioletta sistemata in maniera decente" compiuta.
Le dimensioni della mia casa, ideali per me, facevano sì che quando i miei genitori venivano a trovarmi c'era il pienone in giro per casa!
Allora mia mamma dormiva nel lettone con me e soggiornava a casa mia, mentre mio papà (ufficialmente perché voleva lasciarci la privacy di stare io e la mia mammina un paio di giorni sole almeno alla sera, ufficiosamente perché non gli andava di dormire sul divano letto nel mio ingresso-soggiorno!) alloggiava in una singola dell'albergo Villa Dei Cesari.
E così è stata per due anni quasi una volta al mese: i miei scendevano in Sicilia a trovarmi, mio padre pernottava a Villa dei Cesari e, siccome i miei non amano molto girare (chissà da chi avrò preso allora io!!!), mangiavamo lì a pranzo e cena.

Il nostro essere diventati clienti fissi faceva sì che non ci venisse chiesto più il pagamento anticipato, ma, a parte sorrisi, strette di mano e abbracci dei calorosissimi proprietari, null'altro: ne' un trattamento di favore, ne' uno sconto nella bassa stagione, ne' una maggiore libertà di scelta nella selezione del menù (ricordo una volta che mio fratello voleva pasta alla carbonara e questa non era compresa tra i "suggerimenti" del cuoco: era diventata una questione di principio... un gran macello... alla fine non la ebbe vinta!!!).

I proprietari della struttura sono marito e moglie con un paio di figli che, penso, vivano la stragrande maggioranza del loro tempo lì, quindi è costante l'incontrarli a pranzo e a cena nel ristorante dove, insieme ai clienti dell'albergo, guardano un gran televisore costantemente sintonizzato su Sky (mi sa che sono juventini, ma, dato il mio totale disinteresse in materia, non ci metterei la mano sul fuoco... in ogni caso sono accesamente tifosi!).
Sono molto cordiali e calorosi: la moglie mi ha più volte invitato (col suo cor d' mamm!!!) ad andare a mangiare da loro per non restare sola al fine settimana, il marito ogni volta che lo incontravo in paese si sbracciava per salutarmi...
Insomma un ambiente gradevole, anche se molto attaccato anche all'ultimo spicciolo!!!

Dopo l'utilizzo dell'albergo unicamente da parte di mio padre, quando sono dovuta tornare in Sicilia, a seguito di un lunghissimo periodo pre-congedo che ho deciso di trascorrere a casa dei miei in Puglia, avendo lasciato la casa in cui vivevo, ho dovuto soggiornare anche io in albergo nel momento in cui sono scesa per firmare i documenti del congedo dalla Marina.
E dall'aver usufruito di una singola in questo albergo, la mia testimonianza.

fine della terza puntata: questo post è troppo lungo, lo continuo appena posso!

sabato 10 aprile 2010

Sicilia mon amour, hotel ad Augusta (parte 2)

L'ARRIVO
Di fronte all'albergo si trova un grande piazzale (incustodito!) in cui è possibile parcheggiare l'automobile.
Di solito lo spiazzo è abbastanza pieno perché l'albergo fornisce anche un servizio di pizzeria e ristorante che, soprattutto al fine settimana, è abbastanza frequentato.
Attraversando la strada, si trova un cancelletto (sempre aperto) che, mediante un vialetto immerso in un piccolo giardino decorato di verde e palme, introduce alla porta scorrevole che si apre sulla minuscola hall dell'albergo.
Qui personale della famiglia dei proprietari oppure dipendenti si danno il cambio per assicurare la costante presenza di qualcuno alla reception.
Al nostro arrivo provammo subito una fortissima antipatia per la gestione della struttura: dopo aver prenotato la camera per i miei genitori, ci fu chiesto di pagare anticipatamente l'intero pernottamento.
Cosa dovuta, come ci fu spiegato in seguito, al fatto che qualcuno tempo addietro si era "dimenticato" di prendere del contante per pagare la sua permanenza in quell'albergo a fine soggiorno e non ci fu verso, neanche chiamando le Forze dell'Ordine, di costringerlo a farlo.
In ogni caso, però, la richiesta resta antipatica per chi non è abituato a distribuire bidoni a destra e a manca, anzi...
Sinceramente non posso fare il resoconto di quel periodo di permanenza dei miei genitori in albergo, perché furono due giornate intensissime e incasinatissime, passate a girar case con agenzie immobiliari e a scaricare tutta la mia roba al Circolo Ufficiali tentando (invano!) di non dare troppo nell'occhio in quell'ambiente molto bacchettone!!!
Ricordo solo che, non conoscendo nulla in zona, ci fermammo a mangiare lì per pranzo e cena.
Era gennaio (quindi non alta stagione) e il servizio ristorante veniva garantito per gli ospiti dell'albergo (e non solo per loro) a condizione che vi fosse un numero discreto di persone che lo richiedessero (ma questo lo scoprimmo soltanto un bel po' di tempo dopo: la conditio sine qua non non è scritta da nessuna parte!).
Noi eravamo già quattro, quindi non ci furono fatti problemi: garantiti pranzo e cena con menù a scelta ma fisso, nel senso che le pietanze suggerite erano due o tre, ma la frase "Il cuoco suggerisce", come imparammo a capire, era un sinonimo di "Noi vorremmo che voi mangiaste questo".
Ovviamente pagavamo ogni volta che usufruivamo del ristorante, eccetto che per la prima colazione, compresa nel prezzo della camera.

fine della seconda puntata: questo post è troppo lungo, lo continuo appena posso!

lunedì 15 marzo 2010

Sicilia mon amour, hotel ad Augusta (parte 1)

LA SCOPERTA
Causa lavoro, ho vissuto per due anni in Sicilia.
Quando arrivai ad Augusta c'era stato un disguido (e quando mai la mia vita può procedere in maniera semplice e tranquilla?!?!?! Manco la figlia di Fantozzi è soggetta quanto me!!!): una mia collega di Accademia, residente in quel paese, mi aveva prenotato una casa ad affitto senza averla visitata di persona.
Quando mi ci recai con i miei genitori e mio fratellino (oltre a due macchine cariche di roba per la mia nuova casetta trasferita direttamente dalla Puglia!!!), mi resi conto che la casa era inguardabile e invivibile.
Così decisi di cercare altro.
Non volendo dormire sotto il ponte di Augusta in quanto crocevia di passaggio automobili ad altissima velocità (!!!), alloggiai con mio fratello al Circolo Ufficiali, ma (Fantozzi colpisce ancora) non c'era disponibilità di camere ulteriori per noi che non avevamo avvisato con qualche giorno di anticipo.
Quindi dovemmo cercare un albergo per i miei genitori.
Chiedendo un po' in giro scoprimmo che nella cittadina di Augusta non esistono alberghi, ne' nella zona storica dell'isola, ne' in quella più moderna detta Borgata: bisogna spostarsi in periferia, zona Monte Tauro.
Ci fu consigliato di raggiungere in quella zona l'unico albergo disponibile (che poi, vivendo ad Augusta, scoprii non essere affatto l'unico!): Hotel Villa dei Cesari.
E ci andammo... o almeno decidemmo di farlo!

A dire il vero le indicazioni stradali non sono molto chiare, a maggior ragione se si tiene conto del fatto che la strada da imboccare per raggiungere la zona Monte Tauro è una delle 5 o 6 traverse che si affacciano su una rotatoria diabolica (una volta che la si imbocca in maniera errata bisogna andare a fare un giro megagalattico per poterci ritornare, causa spartitraffico e traffico pazzesco a qualsiasi ora del giorno).
Quindi ci affidammo ai consigli delle persone incontrate (gestori di bar, Carabinieri, gente del posto e chi più ne ha più ne metta!), ricevendo nel 90% dei casi risposte in siciliano stretto che nessuno di noi comprendeva (però poi io mi sono rifatta sotto questo aspetto!!!) e per di più fornite come a persone che già conoscevano la zona... insomma un'impresa!!!

Ma dopo tanto cercare, ce la facemmo ad arrivare all'hotel in questione.

fine della prima puntata: questo post è troppo lungo, lo continuo appena posso!

giovedì 25 febbraio 2010

Sicilia mon amour: Augusta (parte 6)

FESTE NEL PAESE
Il Comune di Augusta ha sicuramente uno sconto speciale sui fuochi d'artificio: non v'è Santo che si rispetti, dal Patrono ai Santi minori, che non meriti i suoi bei fuochi sparati nella Villa Comunale. E se non sono fuochi sono botti: c'è sempre un gran festeggiare!

La festa principale è quella in onore del Santo Patrono, San Domenico, che viene festeggiato per una intera settimana a fine maggio, con bancarelle e luminarie come per ogni festa patronale che si rispetti, oltre che con numerosissime funzioni religiose e processioni, fino a terminare nella parata di fuochi d'artificio più stupefacente di tutto l'anno (e beh, è pure il primo Santo in ordine d'importanza!) il 24 maggio, giorno dedicato al Santo.

Grandissima devozione in questa zona anche per San Sebastiano che viene festeggiato a gennaio (arghhhh... non me ne fate ricordare: dieci giorni dopo il mio arrivo ad Augusta, mi hanno mandata in Comandata a questa festa: io che odio le feste patronali e che detesto andare in giro in divisa - normalmente parcheggiavo sotto la porta di casa così da fare soltanto due passi fuori dall'auto prima di infilarmi in casa, fare la doccia e velocissimamente vestire altri abiti!!! - in Comandata alla festa di San Sebastiano, in giro per la città in alta uniforme invernale... arghhhhhh!!!), con una festa particolarmente sentita e toccante.

Divertente e allegra anche la festa in onore di San Giuseppe, durante la quale, oltre a tutti i festeggiamenti di rito (bancarelle, luminarie, banda, processioni e quant'altro) viene allestita anche un'asta paesana: dalla Chiesa di San Giuseppe, semi-distrutta da uno dei tantissimi terremoti (se non sbaglio l'ultimo è avvenuto nel '90) vengono venduti oggetti di ogni genere (da quadri a... pizze nel cartone!!!) da un balconcino attrezzato all'occasione: la strada antistante è ricolma di gente e il miglior offerente si aggiudica il pezzo messo all'asta.
Si narra di un miliardario paesano che, fatta fortuna in America con locali di strip-tease, tornava in paese ogni anno con due sue bellissime (non è difficile da immaginare!) dipendenti, apposta per partecipare a quest'asta: quasi a voler cancellare i peccati di una vita lussuriosa, offriva ingenti somme anche per beni di scarsissimo valore.
Il ricavato di quest'asta serve per la ricostruzione della Chiesa. Originali, no?

Ma la festa che più mi ha colpito è stata quella di Capodanno (che ci fa una reclutazza a Capodanno in Sicilia, a godersi la festa cittadina di Augusta, anziché consumarsi in un trenino sotto fiumi di champagne in qualche locale pugliese?!?!?! Ma è logico: la reclutazza è di guardia a Capodanno!!!): oltre ai soliti botti, fuochi d'artificio e quant'altro avviene in ogni città, una cosa mi è piaciuta particolarmente (forse perché non l'avevo mai vista prima... persa com'ero in qualche locale pugliese tra i fumi dell'alcool di una serata brava!!!), ossia il porto che si è illuminato di infinite luci grazie a tutte le navi presenti in rada, che hanno suonato per lungo tempo le loro sirene per festeggiare l'arrivo del nuovo anno. Davvero troppo emozionante!

PER ULTERIORI INFORMAZIONI
Se questo testamento di milioni di post non dovesse, per qualche arcano motivo (!!!), esservi sufficiente (e che volete che vi scriva più: i numeri di telefono di tutti gli abitanti?!?!?! Allora dov'è l'elenco telefonico? Ah, eccolo... no, vabbè, ve lo risparmio!!!), un utilissimo sito con notizie molto dettagliate sulla cittadina è disponibile all'indirizzo web http://www.augustaonline.it/: ce ne sono altri, ma questo è sicuramente il più completo e valido.

fine

giovedì 18 febbraio 2010

Sicilia mon amour: Augusta (parte 5)

Non conosco situazioni di altre case, visto che ho abitato sempre e solo nella mia da quando sono arrivata ad Augusta, ma l'argomento "insetti" è davvero ideale: non ce ne sono per niente in giro e, sebbene io abitassi a piano terra, fortunatissimamente, non ne ho mai avuti in casa (altrimenti sarei scappata via a gambe levate!).
Discorso a parte però va fatto per le zanzare, piaga cittadina: conoscete quegli insetti piccoli con le zampette, le ali e il pungiglione alquanto stronzetti che ogni tanto, intrufolandosi in casa, vi pungono? Beh, si, le zanzare… quelle normali…
Poi ci sono le zanzare di Augusta: elicotteri Apache dotati di unicorno da sfondamento che lascia un bubbone pestilento al posto del piccolo e normale eritema e che succhiano ettolitri di sangue e che, se non ti pungono, rombano (più che ronzare) attorno alle orecchie di notte, perforando timpani e inibendo sane e meritate dormite!
Fortunatamente la mia casa aveva le zanzariere in ogni finestra (altrimenti sarei morta: piano terra che si affaccia direttamente sul porto avrebbe significato non poter aprire una finestra!), ma ogni tanto capitava che un elicottero del genere entrasse in casa e allora erano davvero dolori: o per me o per l'elicottero (mi ero armata: hanno inventato - e proporrò al Vaticano la beatificazione dell'inventore - una racchetta antizanzare che folgora le zanzare per scossa elettrica mentre le stesse volano: alè, dopo un anno e mezzo e tante battaglie vinte da loro, ho vinto io la guerra!!!).
Purtroppo questo inconveniente va messo in conto nella vita ad Augusta, visto che la città si trova a livello del mare e non solo: è interamente circondata dalle acque marine. Zanzare inevitabili.
Ultimo fattore (ma non ultimo in ordine d'importanza!) è costituito dagli abitanti di Augusta: la gente è socievole, cordiale, sempre disponibile a tendere una mano e con un sacrosanto senso dell'ospitalità.
All'inizio tutta questa apertura e gentilezza mi puzzavano un po' di invadenza, ma poi ho capito che ad Augusta tutti sono interessati a tutti, ma non per un senso di pettegolezzo cittadino, quanto piuttosto per una sana curiosità, che si tramuta in una totale disponibilità al tendere una mano in caso di necessità, come se ci si conoscesse da una vita.
Tutto questo, secondo me, è molto bello e riscalda il cuore a chi, come me, si trova tanto lontano da casa, dalla famiglia, dagli amici e dagli affetti: non è difficile conoscere gente nuova e instaurare bei rapporti di amicizia e questo aiuta a superare il senso di angoscia dovuto al trovarsi soli in una città cui non si appartiene.
Per esempio: vicino a dove abitavo io c'è un distributore di frutta all'ingrosso, dove lavorano varie persone. Quando arrivai nessuno mi si avvicinò, mi interpellò, mi domandò... niente: mi osservarono a distanza e basta.
Dopo due o tre giorni che, di rientro da lavoro in auto, non trovavo parcheggio vicino casa (la zona è molto trafficata, specialmente ad orario di apertura negozi) e aspettavo in macchina per lungo tempo prima che si liberasse un posto, a turno ognuno di loro si impegnò (senza che io l'abbia mai richiesto, ma di loro iniziativa!) a farmi trovare un posto per me, occupato da una loro auto che toglievano al mio arrivo... che dolci!!!!!!!!!!!!
E addirittura all'inizio, quando ero di guardia e non sarei rientrata a casa se non l'indomani mattina (e ovviamente mi vergognavo da morire ad avvisarli di questo!!!), al mio rientro, mi dicevano che il pomeriggio precedente mi avevano aspettata fino a tardi...
Penso che questo esempio basti più di ogni altra parola a descrivere il tipo di persone che abitano questo paese: fantastiche!

fine della quinta puntata: questo post è troppo lungo, lo continuo appena posso!

martedì 26 gennaio 2010

Sicilia mon amour: Augusta (parte 4)

Un altro aspetto molto diverso da come me lo immaginavo prima di arrivarci è "Sicilia, terra di sole e di mare"… macché!!!
In inverno piove molto di più che in Puglia (la mia terra d'origine) e il freddo è uguale (anche se la gente dice che si può vivere senza impianto di riscaldamento in casa, testimonio che NON è vero: l'umidità dovuta al fatto che la cittadina è a livello del mare, accentua molto il freddo di per se presente… certo non è Trento, ma non è vero che si possa fare a meno dei riscaldamenti: chi lo dice lo fa o perché ti vuole affittare una casa senza riscaldamenti, o perché utilizza i condizionatori - inevitabilmente presenti in ogni casa per il caldo estivo che, sommandosi all'umidità, potrebbe stremare un cammello!!! - come pompe di calore in inverno). Poi la bella stagione non è particolarmente più lunga che altrove: ad ottobre ci sono dei coraggiosi che vanno ancora al mare e anche a novembre ci sono giornate meravigliose, ma (forse è campanilismo, forse è memoria corta!) anche in Puglia è così!
Per quanto riguarda il mare, che in Sicilia è meraviglioso, ad Augusta non è un punto di forza: tutto il mare nel circondario è non balneabile, comprese le uniche zone dotate di accessi al mare (altrove il litorale è scoglioso), ossia i vari Circoli Ufficiali e Sottufficiali della Marina (cioè?!?!?!?! Circoli con mare non balneabile?!?!?! Mah… tanto poi ci si fa il bagno lo stesso, alla faccia del mercurio: una bella spalmata quotidiana sulla pelle che male potrà mai fare?!?!?!).
Quindi per fare un bagno senza iniziare a pensare ai tumori della pelle o robe simili bisogna ancora una volta spostarsi verso Catania (dove ci sono bellissimi lidi di due tipi: in una zona quelli con spiaggia vulcanica - con l'unico neo che, essendo vicini all'aeroporto, ogni tanto ti chiedi "Ma è di nuovo Bin Laden?" se non ci sei abituato - in un'altra quelli su spiaggia scogliosa, che non vi so dire come siano perché io ODIO gli scogli, quindi cerco sempre di evitarli!) o verso Siracusa (nel cui versante ci sono bellissime spiagge di sabbia bianca… che io adoro!!!).
Trovare casa ad Augusta non è per niente difficile: ci sono più agenzie immobiliari che alimentari! La seconda attività predominante è l'agenzia viaggi: come a dire "trovati casa, che poi sognerai di scappare"!!!!! Noooooo, scherzo!
Il problema però delle case non è così semplice come possa apparire, per quanto ci sia un'ampia offerta, dovuta al continuo via vai di gente in paese: quando sono arrivata io ad Augusta, stava per far scoppiare la Terza Guerra Mondiale all'interno della mia famiglia.
Mi spiego.
Ad Augusta le case sono di due tipi: quelle per gli abitanti locali e quelle per i numerosissimi forestieri, che giungono qui quasi esclusivamente per la Marina e per le industrie chimiche.
Il primo tipo di casa è discreto, decente, vivibile, abitabile, ma non si riesce a trovare in agenzia: viene affittato a conoscenti e amici mediante il passaparola oriundo.
Il secondo tipo di casa è, come mi spiegarono in agenzia, rivolto a persone che ci vivranno per un anno o due, che non hanno grandi pretese se in cambio non pagano un affitto altissimo, e affittato in base all'equivalenza matematica "militari" = 3 o 4 ragazzi maschi in una stessa casa che si dividono l'affitto ma sono allergici alle pulizie domestiche e che lasciano la casa dopo qualche tempo per andare ad "accamparsi" altrove, lasciando il tutto in situazioni molto più disastrose dell'inizio.
All'ennesima casa del secondo tipo (inguardabile e invivibile per quelli che sono i miei standard) che la milionesima agenzia immobiliare mi propose, mia madre, con le lacrime agli occhi per la disperazione di lasciarmi in una casa del genere, disse all'agente immobiliare di turno: "Senta, non fa niente che mia figlia paghi molto ma molto ma molto di più" (al che avrei detto: "Ehi, mami, stop! Non sono Rockfeller!!!!"), "ma datele una casa pulita, nuova e decente".
Botta di c…o: l'agente aveva una casa del suocero che soddisfaceva le richieste di mia madre (e mie, ovviamente!) ma che, naturalmente, non era inserita tra le case dell'agenzia.
Visto che io, sebbene militare, non potevo soddisfare l'equazione suddetta perché sono femminuccia e per di più ero senza alcuna collega in loco con cui condividere l'appartamento, quindi ci avrei vissuto, per forza di cose, da sola, fu felice di affittarmela ad un prezzo da… scippo a volto scoperto (rispetto agli altri prezzi in paese, non rispetto all'Italia intera!!!): un soggiorno e una camera da letto di medie dimensioni, una cucina e un bagno di micro dimensioni e una verandina coperta ad uso "locale" lavabiancheria, arredata, alla cifra di 350 euro al mese (in paese gli affitti standard di case arredate sono molto più bassi o almeno sono gli stessi ma per case molto più grandi, ma la cultura della casa per persona single è totalmente inesistente, quindi mi considero davvero fortunata per quello che ho trovato in quanto l'alternativa sono case per famiglie di 3-4 persone o per gruppi di persone che convivono per dividersi l'affitto).

fine della quarta puntata: questo post è troppo lungo, lo continuo appena posso!